Marco Toso Borella
Il "Leonardo" di Venezia
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MAESTRO VETRARIO, PITTORE,
CANTANTE, DIRETTORE,
SCRITTORE, DIVULGATORE STORICO
Pittura, musica, scrittura: Marco Toso Borella è un artista eclettico e a tutto tondo che esprime la sua creatività artistica attraverso diverse discipline raggiungendo in ciascuna dei livelli altissimi.
Da un talento innato per il disegno a mano libera nasce una vera e propria professione nell’arte del vetro, affermandosi in 40 anni di esperienza come il massimo esponente mondiale della tecnica artistica millenaria del graffito su oro nell’evoluzione contemporanea di antiche tradizioni familiari.
Da un orecchio assoluto e una naturale voce di basso scaturisce un progetto musicale unico nel suo genere: il coro più numeroso d’Italia, uno dei cori stabili più numerosi al mondo, vero fenomeno artistico della città di Venezia, nel quale confluiscono decenni di esperienza canora e tutto il suo carisma di direttore: la Big Vocal Orchestra.
Dalla sua curiosità sulla storia della sua isola emerge un percorso letterario raffinato e originale in ogni sua declinazione, dal romanzo ucronico al saggio storico, dalla raccolta di racconti all’opera enciclopedica di Murano, tutti unicum letterari.
BIOGRAFIA
ANNI ’60
- INFANZIA A MURANO
ANNI ’70
- LE PRIME ESPERIENZE NELL’ARTE VETRARIA
- LE OPERE DELLA GIOVINEZZA
ANNI ’80
- LA SCOPERTA DELL’ARTE DI FAMIGLIA
ANNI ’90
- L’INCONTRO CON LA MUSICA CORALE
- NUOVE PROSPETTIVE CONTEMPORANEE
PER LA TECNICA DEL GRAFFITO SU ORO
ANNI 2000
- L’AVVIO DEL FRONTE LETTERARIO: ARALDICA, STORIA DI MURANO E ROMANZI
- LE BATTAGLIE PER LA SALVAGUARDIA DI MURANO
ANNI 2010
- NASCE L’UNIVERSO CORALE DIRETTO DA MTB: Big Vocal Orchestra e Vocal Skyline
- LA VIA CRUCIS DI VETRO
2019
- L’AQUA GRANDA E LA PANDEMIA
- CONCERTO A PALAZZO DUCALE
2020/21
- VIDEOLEZIONI E PROVE ON LINE
- UN NUOVO FORMAT DI CONCERTO-SPETTACOLO
- FASE-ZERO
- CRISI DEL VETRO DI MURANO E PERIODO GIAPPONESE
2022
- UN PERSONALE RINASCIMENTO
- MURANO A-Z: IL DIZIONARIO ENCICLOPEDICO ILLUSTRATO
- AL MUSEO DEL VETRO DI MURANO
- SPEAKER AL TED-X
2023/24
- NUOVI ARRANGIAMENTI ARDITI: OMAGGIO AL VAJONT E “CARMINA NIRVANA”
- NASCE “LA VOCE GRANDE DI VENEZIA”
- ANNIVERSARIO VINCENZO ZANETTI
2025
- AL CARNEVALE DI VENEZIA
- 10 ANNI AL TEATRO STABILE DEL VENETO
2026
ANNI '60
INFANZIA A MURANO
Marco Toso Borella nasce a Murano il 3 ottobre 1962 e cresce in quest’isola della laguna di Venezia immerso in un contesto economico e sociale in cui il Vetro Artistico è protagonista assoluto, ma egli inizialmente è ignaro del patrimonio artistico dei suoi antenati che scorre nelle sue vene.
Fin da bambino Marco esprime uno spiccato e innato talento per il disegno, ma la sua famiglia dal secondo dopoguerra si è specializzata nella produzione di cornici lignee ornamentali per gli specchi muranesi e nella fabbricazione di imballaggi e, quindi, non ha modo di apprendere per emulazione diretta l’antica arte del graffito su oro che ha sempre contraddistinto i Toso Borella.
Marco Toso Borella è nato a Murano il 3 ottobre 1962.
8 ANNI: LA PRIMA “BATTAGLIA”
E’ un grande pezzo di carta da imballo trasformato dalla fantasia di un bambino di 8 anni in enorme foglio da disegno sopra il quale sdraiarsi per ore a disegnare guerrieri in battaglia.
Un ricordo dell’infanzia di Marco Toso Borella che però lascia già trasparire il talento innato, oltre al soggetto della “battaglia” che da sempre è protagonista delle sue opere.
Realizzato interamente con penna biro blu e pennarelli “Carioca”, il disegno – incompleto – è ricco di dettagli esattamente come le opere mature, tutte caratterizzate da un fortissimo “horror vacui”.
ANNI '70
LE PRIME ESPERIENZE NELL’ARTE VETRARIA
Indirizzato pragmaticamente dai genitori a intraprendere gli studi di ragioneria, nel frattempo collaborando con l’attività di falegnameria della famiglia, inizia durante le vacanze estive anche a lavorare in alcune vetrerie, imparando a praticare e ad amare l’arte di lavorare la materia davanti al fuoco, cavallini, bicchieri grezzi, vasetti: i rudimenti dell’arte vetraria iniziano a prendere forma dalle sue mani.
Impara dai maestri dell’epoca a soffiare il vetro, a conoscere le peculiarità e il comportamento di questa eccezionale materia, forte e fragile. La sua conoscenza della tecnica e del materiale si arricchisce inoltre dell’esperienza della vita di fornace: i rumori, i termini, gli odori, la fatica, il sollievo della “marenda” che lui stesso è incaricato alla mattina presto di prendere per tutti,innaffiata dal buon vino onesto e sapido della Mary. Con i maestri instaura un rapporto speciale e molti di loro gli trasmettono assieme a paternali sorrisi, un know-how e una passione viscerale per questa antica arte.
Durante i mesi estivi ha appreso e praticato l’arte vetraria in alcune fornaci muranesi
LE OPERE DELLA GIOVINEZZA
Si dedica nel tempo libero alla letteratura, affascinato in particolare dalla mitologia classica, dall’epica e dallo studio della storia, ma soprattutto al disegno a mano libera da autodidatta: il suo talento naturale emerge in modo sempre più evidente e negli anni si consolida anche a livello tecnico. Uno dei suoi artisti di riferimento è, tra tutti, Leonardo Da Vinci: a 17 anni ne studia e rielabora l’opera perduta “La battaglia di Anghiari“.
ANNI '80
LA SCOPERTA DELL’ARTE DI FAMIGLIA
È la fine degli anni ’70, un giovane Marco Toso viene eletto rappresentante di istituto al Paolo Sarpi di Venezia: si delinea un carattere forte e determinato, caratterizzato da profonda razionalità e senso della giustizia. Si diploma come ragioniere perito commerciale.
Durante il periodo di leva, assolta presso la Marina Militare Italiana, è scelto come radiotelegrafista per le sue spiccate doti acustiche.
È nel profondo animato dal daemon dell’arte che, a dispetto di una vita privata ordinata e solida, lo rende inquieto sotto la superficie.
Da sempre spinto dalla curiosità e dalla sete della conoscenza, studia e indaga per anni negli archivi e nelle biblioteche veneziane e muranesi alla ricerca delle origini della sua isola, finchè scopre la storia dei “Toso Borella di Murano”: l’appellativo “Borella” associato al ramo della famiglia Toso specializzato nella decorazione di coppe e bicchieri attraverso l’antica tecnica artistica del graffito su foglia d’oro; la fama degli antenati Vittorio e Francesco Toso e il talento del ramo femminile della famiglia con Rosalia, Linda, Alice e Amalia Toso.
Nonostante il brillante conseguimento degli studi e le proposte di lavoro in ambiente finanziario, Marco Toso preferisce così seguire le orme dei suoi antenati e intraprendere il percorso artistico.
Aggiunge al suo cognome l’antico soprannome di famiglia che connotava il ramo dei Toso specializzati nella pittura su vetro: “Borella”.
E’ stato rappresentante di istituto al Paolo Sarpi di Venezia,
e si è diplomato ragioniere-perito commerciale.
ANNI '90
UN PITTORE-CANTANTE: L’INCONTRO CON LA MUSICA CORALE
La sua vena artistica non si esaurisce nella sola pittura. È infatti negli anni 90 che Marco Toso Borella si avvicina all’arte della musica.
È l’8 dicembre 1991, giorno di San Nicola, patrono dei vetrai e di ritorno dal lavoro al suo atelier passa davanti dalla Basilica di San Donato di Murano mentre al suo interno si sta tenendo il concerto di un coro polifonico. È la prima volta che in vita sua ascolta l’esecuzione dal vivo dell’ Ave Verum di Mozart e il Maestro ne viene totalmente rapito.
Diventa membro di alcune formazioni polifoniche veneziane, presentando una possente voce di basso e si cimenta per anni in repertori classici, con esecuzione di concerti di alto profilo, anche nella veste di basso solista.
Arricchisce verso la fine degli anni ’90 la sua esperienza canora corale anche in alcune delle più quotate formazioni gospel veneziane nelle quali è elemento propulsore, voce solista di spicco e colonna portante della sezione maschile.
Ha collaborato come voce di basso all’incisione di numerosi progetti discografici.
NUOVE PROSPETTIVE CONTEMPORANEE
PER LA TECNICA DEL GRAFFITO SU ORO
Ricostruisce ex novo l’antica tecnica del graffito su foglia d’oro, reinterpretandola in chiave contemporanea. Ne scaturisce uno sviluppo assolutamente innovativo, che gli permette di valorizzare la trasparenza e la profondità del vetro attraverso la sovrapposizione di diversi livelli.
I soggetti delle sue creazioni sono principalmente metafisici, ricchi di simbologia che attinge dalla mitologia classica rielaborati in modo del tutto originale.
Elaborazioni della contemporaneità narrata attraverso una tecnica antica.
La sua è una visione lucida, disincantata, critica del mondo.
Le sue opere d’arte sono fin da subito apprezzate e vendute nelle vetrerie muranesi segnando così l’inizio di una carriera artistica di successo a livello internazionale.
Elabora in chiave contemporanea l’antica tecnica del graffito su oro
ANNI 2000
L’AVVIO DEL FRONTE LETTERARIO
La sua passione per la musica non sostituisce affatto il suo percorso di ricerca sulla storia e l’arte muranese e il suo impegno per la salvaguardia della sua isola.
Negli anni 2000 sviluppa, parallelamente alla sua professione artistica nel vetro e al suo impegno crescente nella musica corale, un filone di attività letteraria.
Dai suoi accurati studi sull’araldica e sulla storia di Venezia e Murano ricostruisce in un volume gli “Stemmi di famiglie muranesi“, che rappresenta la prima opera completa sul tema, e a seguire Il giallo del gallo. Stemma della magnifica comunità di Murano.
Per i suoi studi diventa membro dell’Istituto Araldico Genealogico Italiano (IAGI).
Per i suoi studi diventa membro dell’Istituto Araldico Genealogico Italiano (IAGI)
Nel 2003 pubblica il suo primo romanzo ucronico “Venezia impossibile 1989: il Serenissimo Principe fa sapere che…”, Ed. Supernova, giunto alla terza ristampa, tradotto in lingua inglese e trasposto anche in versione cinematografica nel film “Venezia Impossibile” presentato nell’ambito della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia nel 2013.
Nel 2005 ha pubblicato la raccolta di racconti ispirati al mondo degli scacchi “Padroni e Pedine (scacchi a chi?)” Ed. Supernova, da cui è stato tratto uno spettacolo teatrale nel quale l’autore interpreta i vari racconti che compongono l’opera.
LE BATTAGLIE PER LA SALVAGUARDIA DI MURANO
La sua dedizione per la salvaguardia dell’isola di Murano si esprime anche in alcune battaglie portate avanti in prima linea, come quella che gli ha permesso di intervenire per il ripristino originale della copertura del ponte di San Donato di Murano.
Grazie al suo appassionato interessamento riesce a coinvolgere Save Venice per il restauro del pavimento musivo della Basilica di San Donato di Murano che stava subendo un processo di degrado devastante.
Sulla stampa locale dell’epoca l’eco delle sue battaglie per la salvaguardia di Murano
Nel 2009 pubblica un volume “I Dossali di San Zuanne. A percorrer la meraviglia…” che mira a valorizzare un gioiello quasi dimenticato dell’isola di Murano: i dossali lignei della sacrestia della Chiesa di San Pietro Martire a Murano. Essi sono infatti uno dei pochissimi frammenti rimasti dell’antica Scuola Grande di San Giovanni Battista di Murano, altro studio a cui il Maestro si è dedicato per anni e per cui combatte tutt’oggi al fine di farlo riaffiorare dall’oblio al quale tutti i libri di storia lo hanno destinato.
Come citato anche nella rivista specializzata “L’Arte Lombarda” in un articolo di Marina Dell’Omo dedicato a Filippo Abbiati, sua è l’attribuzione del dipinto “Congedo di San Giovanni Battista” per la Scuola Grande di San Giovanni Battista di Murano, attualmente posizionato nella sacrestia della chiesa di San Pietro Martire, come opera del pittore Filippo Abbiati.
ANNI 2010
NASCE UN UNIVERSO CORALE
GUIDATO DA MARCO TOSO BORELLA
Negli anni 10 del 2000 il Maestro sviluppa alcune delle sue intuizioni artistiche e musicali più significative come, nel 2006, il Venezia Gospel Festival, evento che attira a Venezia cori da tutta Italia e anche dall’Europa, e che porta le sue formazioni corali a esibirsi in contesti prestigiosi, come la Basilica di San Marco e Basilica dei Ss Giovanni e Paolo, e originali come il corteo acqueo canoro di gondole lungo il Canal Grande che si è esibito in un “instant concert” ai piedi del Ponte di Rialto: un “flash mob” ante litteram.
Nel 2012 Marco Toso Borella fonda un suo universo corale, sotto la sua direzione artistica: la Big Vocal Orchestra e i Vocal Skyline, due cori veneziani che aggregano numerosi coristi amatori del territorio.
Nel 2012 nasce l’associazione culturale Penelope che a Venezia gestisce le attività di due formazioni corali dirette da Marco Toso Borella: la Big Vocal Orchestra e i Vocal Skyline.
Con la sua guida esperta ma anche molto carismatica la Big Vocal Orchestra diventa nel giro di pochi anni un coro enorme, che attira cantanti amatori da tutto il territorio veneziano, dal centro storico alle isole alla terraferma e supera i 300 elementi. La Big Vocal Orchestra risulta essere la formazione corale stabile più numerosa al mondo.
Nel frattempo i Vocal Skyline, che riuniscono le voci più giovani, attirano alcune tra le più talentuosi giovane voci del Veneto diventando per il maestro un luogo artistico di sperimentazioni trasversali a diversi generi musicali e dove, a dispetto della sua formazione classica, un ruolo da protagonista ce l’ha la musica pop, il musical, il rock internazionale, che egli riarrangia in versione corale integrando alle voci anche i movimenti scenici e delle vere e proprie coreografie corali.
LE BATTAGLIE PER LA SALVAGUARDIA DI MURANO
La sua dedizione per la salvaguardia dell’isola di Murano si esprime anche in alcune battaglie portate avanti in prima linea, come quella che gli ha permesso di intervenire per il ripristino originale della copertura del ponte di San Donato di Murano.
Grazie al suo appassionato interessamento riesce a coinvolgere Save Venice per il restauro del pavimento musivo della Basilica di San Donato di Murano che stava subendo un processo di degrado devastante.
La formazione corale Vocal Skyline riunisce le voci più giovani e talentuose dell’universo corale diretto da Marco Toso Borella.
Servendosi dei coristi come tessere di un mosaico dalle mille sfumature quello che Marco Toso Borella fa è dipingere con la musica, generando emozioni e calamitando un seguito di pubblico e di coristi eccezionale.
La sua è una direzione non convenzionale. Canta, balla, abbandona la sua postazione per incitare il pubblico a partecipare allo spettacolo cantando o battendo le mani.
Spesso dirige le sue formazioni corali dal centro della platea, immerso in mezzo al pubblico, non solo per poter essere visto meglio da tutti i tanti coristi distribuiti tra palco e platea, ma soprattutto per instaurare un rapporto più diretto con il pubblico che viene quindi travolto dall’energia del coro e della sua guida carismatica.
Marco Toso Borella dirige spesso le sue formazioni corali dal centro della platea del teatro per essere meglio visibile da tutti i coristi
Questo periodo di grande fervore artistico sul fronte musicale e letterario si esprime nel vetro con la creazione, nel 2015/2016 di una delle opere più iconiche del Maestro: la sua Via Crucis di Vetro.
Attualmente esposta all’interno della Basilica di San Donato di Murano la Via Crucis di Marco Toso Borella si compone di 14 icone raffiguranti la Passione di Cristo più una quindicesima che rappresenta (al di fuori dal canone della tradizione) la Resurrezione.
L’opera è un unicum: è la prima e unica Via Crucis in Vetro di Murano, realizzata secondo un rispetto profondo dell’arte bizantina di cui la Basilica è un esemplare di fama mondiale. Un dialogo costante con il luogo che la accoglie: il celebre pavimento musivo, l’abside dorato in cui si staglia la Madonna Orante, i numerosi riferimenti ad affreschi, decori e altri dettagli della chiesa.
Un intenso percorso spirituale che è riconosciuto dai teologi anche per la sua rigorosa catechesi ed è infatti scelto nel 2019 dal Patriarca di Venezia Francesco Moraglia per illustrare il suo volume di meditazioni “Via Crucis. La Sapienza della Croce” (ed. Studium).
2019
L’ACQUA GRANDA E LA PANDEMIA
La fine del decennio è segnato da un evento dal grande impatto su tutta la città di Venezia: l’acqua alta eccezionale del 12 novembre 2019. È un duro colpo per il turismo, ma soprattutto per le vetrerie muranesi che registrano molti danni. Lo stesso laboratorio del Maestro ne viene colpito.
Ispirato dalla drammaticità dell’evento Marco Toso Borella compone un brano corale “Mermaids” che gioca proprio sul duplice significato italiano della parola “sirene” e nel quale le voci interpretano il suono crescente delle sirene di allarme dell’acqua alta eccezionale. Il brano sarà eseguito in occasione di un concerto che la Big Vocal Orchestra esegue in Piazza San Marco come omaggio alla città colpita dall’acqua alta, a circa un mese di distanza.
Il servizio del TGR Rai del Veneto andato in onda anche al TG1
IL PRIMO GRANDE CONCERTO DALLA LOGGIA DI PALAZZO DUCALE IN PIAZZA SAN MARCO
In quell’occasione il Maestro ha l’intuizione di schierare il suo numerosissimo coro lungo tutto il porticato e la loggia del Palazzo Ducale, illuminandone la facciata con effetti luci dal grande impatto. E’ una prima volta assoluta. L’evento attira un pubblico numerosissimo (oltre 5mila persone) e anche la stampa nazionale e internazionale lo racconta (TG1 e CNN).
Quello che sembra essere il culmine di un percorso artistico improvvisamente si trasforma nella “fine di un’epoca”. Poco più di un mese dopo il concerto la pandemia costringerà il mondo a chiudersi in casa.
Tutti i concerti in calendario sono annullati. La città di Venezia si svuota dei suoi turisti. Le vetrerie spengono i loro forni. Tutta l’attività artistica del Maestro subisce un colpo durissimo.
Le immagini del primo grande concerto della Big Vocal Orchestra in Piazza San Marco con i coristi affacciati dalla Loggia di Palazzo Ducale.
2020
RESISTENZA E SOLUZIONI CORALI INGEGNOSE: VIDEOLEZIONI E PROVE ON LINE
Ma è proprio in questo momento di massima difficoltà che Marco Toso Borella attinge dalla sua creatività le risorse per delineare delle soluzioni uniche.
Consapevole che per i suoi 300 coristi l’appartenenza al coro è molto più di un’esperienza artistica ma è anche un luogo di aggregazione e socialità fondamentale soprattutto in un momento storico simile, egli inventa un sistema per mantenere allenate le sue voci: un originale sistema di “videolezioni” viene registrato alla Siae come format del tutto innovativo.
I coristi partecipano virtualmente alle videolezioni nelle quali egli ha modo di dare spazio alla spiegazione dei brani proposti anche da un punto di vista culturale e a seguire imparano la parte della propria sezione esercitandosi attraverso una sorta di “karaoke corale”, unico nel suo genere.
Una parte della videolezione di Marco Toso Borella dedicata alla spiegazione di un brano per l’esecuzione del coro.
IL PROGETTO INFINITY VOCAL ORCHESTRA
L’esperienza viene estesa anche all’esterno del coro con il progetto “INFINITY VOCAL ORCHESTRA” che consente a chiunque di partecipare da casa all’allenamento corale a distanza.
Non appena le normative lo consentono egli riprende le prove in presenza e riprende l’attività concertistica, avendo nel frattempo sempre continuato a tenere unito e preparato il gruppo.
L’esperienza della pandemia porta oggettiva crescita alla qualità del gruppo che mantiene attivi gli strumenti tecnologici introdotti per necessità e offre quindi nuove opportunità di crescita artistica alle formazioni corali, con studio più personalizzato e mirato, nonché con una maggiore consapevolezza da parte dei coristi stessi del significato delle scelte musicali.
Dopo la pausa forzata della pandemia il Maestro si adopera molto per la ripresa, in sicurezza, delle prove in presenza.
NUOVO FORMAT ARTISTICO DI CONCERTO-SPETTACOLO
L’universo Big Vocal Orchestra e Vocal Skyline subisce quindi una grande spinta innovativa che si traduce anche sul palcoscenico, sviluppando ulteriormente l’impatto scenico e teatrale degli spettacoli: non si tratta più di semplici concerti ma di veri e propri eventi immersivi multidisciplinari e multisensoriali, nei quali il pubblico viene sempre più coinvolto e letteralmente abbracciato dalle voci e dai movimenti del coro, oltre che sorpreso dagli spettacolari effetti video e luci. Il tutto è realizzato interamente dai membri stessi del coro senza il coinvolgimento di artisti esterni. Un format del tutto unico nel panorama nazionale che consolida la sua presenza nei teatri più prestigiosi del Veneto nonché nelle piazze veneziane, in primis Piazza San Marco. Le formazioni corali di Marco Toso Borella sono a tutti gli effetti la “voce ufficiale” della città di Venezia, coinvolte per le iniziative istituzionali più autorevoli.
È in questo periodo che il Maestro rielabora l’antico madrigale di Antonio Lotti “Spirto di Dio” adattandolo in chiave contemporanea per essere intonato dalle sue formazioni corali ed essere presentato come il più rigoroso, da un punto di vista storico, “Inno di Venezia”.
Spirto di Dio era un antico madrigale veneziano che dal 1736 veniva intonato a bordo del Bucintoro il giorno della Festa della Sensa per lo sposalizio di Venezia con il mare.
Durante la pandemia Marco Toso Borella pubblica dei post sui suoi canali social dove propone delle analisi disincantate sulla città di Venezia e i suoi nodi venuti al pettine proprio in occasione dell’emergenza covid. La lucidità e il successo delle sue analisi portano alla pubblicazione di #FASEZERO. Tutta la Verità su Venezia in nove capitoli” (ed Supernova), un provocatorio e disincantato pamphlet politico sulla Venezia post-covid.
Il pamphlet #Fasezero nasce come post sui social durante la pandemia.
2021
DALLA CRISI DEL VETRO DI MURANO
AL PERIODO GIAPPONESE
La pandemia piega notevolmente il mondo del vetro di Murano. Molte fornaci chiudono per sempre e il turismo, che ci impiega anni per tornare ad affollare l’isola, è negli anni mutato, segnato dalle logiche dell’overtourism e penalizzato dalle nuove guerre.
Marco Toso Borella può contare in questo momento difficile su una nuova grande opportunità: una importante commissione da parte di un cliente giapponese. Per conto della vetreria Mazzega realizza 20 tavole di Vetro di Murano (50x70cm) che raffigurano un’antica favola giapponese raccontata su immagini risalenti al X secolo e ridisegnata dal Maestro secondo l’antica tecnica del graffito su foglia d’oro. Si tratta del Progetto “KANSAJ”.
Una delle 20 tavole di vetro raffiguranti la storia del tagliatore di bamboo “Taketori Monogatari” incisa su foglia d’oro e vetro da Marco Toso Borella
IL PROGETTO “KANSAJ”
L’opera imponente è stata esposta al pubblico in una mostra allestita a Murano al Palazzo da Mula, nel luglio 2022, prima di essere inviata in Giappone dove è oggi esposta permanentemente in un palazzo della regione del Kansaj.
Eccezionale nel soggetto, eccezionale nelle dimensioni e nella destinazione, l’opera rappresenta quindi anche una straordinaria storia di “resistenza” dell’arte muranese in un momento di estrema difficoltà, in quanto realizzata proprio nel corso della pandemia, in pieno lockdown, per un anno intero di lavoro.
Le incisioni riproducono in modo assolutamente fedele – anche se personalizzato per “tradurre” l’opera in una lingua artistica, quella vetraria, del tutto nuova – un antico racconto giapponese del X secolo, ossia “Taketori Monogatari”, ispirato alla leggendaria “Storia del tagliatore di bambù”, una antica fiaba giapponese. La storia, nota anche come “La storia della Principessa Kaguya” narra di una bambina misteriosa scoperta all’interno di un cespuglio di canna di bambù splendente nella notte.
Prima di essere spedite in Giappone le 20 opere del Progetto Kansaj sono state esposte in una mostra allestita a Palazzo Da Mula a Murano.
2022
UN PERSONALE “RINASCIMENTO”
Quello che segue al periodo della pandemia rappresenta per Marco Toso Borella un personale “rinascimento” artistico. Pochissimi anni nei quali tutte le sue arti rifioriscono, sono illuminate da nuova luce ed entusiasmo.
Nuove opportunità professionali e musicali si sommano a un crescente riconoscimento istituzionale in città per il suo impegno artistico e culturale.
La sua autorevolezza si afferma in modo irreversibile in tutte le direzioni.
MURANO A-Z: DIZIONARIO ENCICLOPEDICO ILLUSTRATO
Nel maggio 2022 presenta la pubblicazione del primo volume di “Murano A-Z. Dizionario Enciclopedico Illustrato di Murano“, una vera e propria enciclopedia sulla storia, il vetro, l’araldica, le famiglie, l’arte, gli edifici, i personaggi e la toponomastica relativi all’isola di Murano con ricerche, testi, ricostruzioni, mappe e illustrazioni curate e realizzate interamente dal Maestro che rappresenta in questo ambito il massimo conoscitore della storia e dell’arte della sua isola natia.
Il volume viene presentato in occasione di un evento all’interno della Scuola Grande di San Giovanni Evangelista.
MURANO A-Z è la prima grande opera enciclopedica della storia dedicata a Murano
AL MUSEO DEL VETRO DI MURANO
Dal luglio 2022 due sue opere d’arte, “Connessioni” ed “Elements” vengono esposte permanentemente all’interno del Museo del Vetro di Murano, nel piano nobile del palazzo come esempio massimo della declinazione contemporanea dell’arte vetraria muranese.
Le due opere registrano grande interessamento da parte dei visitatori che spesso scattano selfie davanti alle opere, riconoscendo all’interno della battaglia raffigurata dall’artista la figura del noto personaggio “Homer Simpson” insieme ai simboli delle big tech “Facebook, Google, Youtube”.
Entrambe le opere sono infatti una rappresentazione simbolica dei conflitti contemporanei: in “Connessioni” la battaglia ai tempi del covid tra vax e no-vax, razionalità e irrazionalità, e in “Elements” la conflittuale ricerca del “vero vetro” in un isola di Murano in cui il Vetro Artistico vive una fase di declino creativo.
Al Museo del Vetro è presente anche una terza opera, esposta occasionalmente: “Trittico Metropolitano”.
“Connessioni”, una delle due opere di Marco Toso Borella permanentemente esposte al Museo del Vetro di Murano
SPEAKER AL TED X
Nel novembre 2022 Marco Toso Borella viene invitato come speaker del TEDX Mestre e presenta un provocatorio e disincantato intervento sulle sfide future del mondo del Vetro di Murano e di Venezia.
L’intervento di Marco Toso Borella al TED X Mestre
2023
NUOVI ARRANGIAMENTI “ARDITI”
Sulla spinta di un generale rinnovamento artistico anche il repertorio delle sue formazioni corali subisce importanti cambiamenti: allontanandosi definitivamente dalla, limitata, accezione di “coro gospel” i gruppi esprimono in modo sempre più intenso l’eclettismo musicale del Maestro che in questo periodo propone arrangiamenti “arditi” ma di grande successo come ad esempio “Carmina Nirvana”, un brano che mescola in modo spettacolare opera e grunge: il “Fortuna imperatrix mundi” tratto dai Carmina Burana di Karl Orff con “Smells like teen spirits” dei Nirvana.
In occasione del 60° anniversario della tragedia del Vajont (2023), quando la Big Vocal Orchestra è stata invitata dal Comune di Longarone a celebrare la ricorrenza con un concerto solenne nella Chiesa di S. Maria Ausiliatrice, ha presentato “Vajont”, un brano struggente che mescola “Ave Verum” di Mozart con “Signore delle Cime” di Bepi De Marzi.
Marco Toso Borella dalla diga del Vajont spiega il senso del suo arrangiamento “Vajont” in omaggio al 60° anniversario della tragedia.
NASCE LA RASSEGNA “LA VOCE GRANDE DI VENEZIA”
Marco Toso Borella è ideatore e direttore artistico di un evento di portata storica: per la prima volta assoluta nella storia di Venezia tutte le antiche Scuole Grandi della Repubblica Serenissima insieme ad alcune di quelle storiche e di nazionalità partecipano ad un unico evento artistico: “La Voce Grande di Venezia”. Nella prima edizione è un concerto diffuso che si svolge nel corso di tutta una giornata, il 25 aprile 2023.
Protagoniste sono le 300 voci delle sue formazioni corali, Vocal Skyline e Big Vocal Orchestra, che si alternano all’interno di questi antichi scrigni di memoria, spesso poco conosciuti.
Vi partecipano oltre un migliaio di spettatori che riscoprono, grazie anche all’intervento delle guide turistiche accreditate, la storia di questi luoghi e della loro città. L’evento viene realizzato grazie alla collaborazione del Comune di Venezia e gode del Patrocinio della Regione del Veneto.
La Big Vocal Orchestra schiera tutti i suoi coristi all’interno delle Scuola Grande di San Rocco, circondata dal ciclo pittorico di Tintoretto.
2024
Nel 2024 Marco Toso Borella celebra l’anniversario della nascita di Vincenzo Zanetti con una serie di eventi pubblici divulgativi volti a valorizzare nella storia di Murano e del Vetro la figura dell’abate.
A lui Murano deve la riscoperta della sua identità e del valore del suo Vetro Artistico, oltre che la nascita del Museo del Vetro di Murano.
2025
Nel febbraio 2025 la Big Vocal Orchestra debutta sul palcoscenico principale del Carnevale di Venezia con un concerto dedicato a Casanova in Piazza San Marco. E’ un grandissimo successo di pubblico.
La rassegna artistico-musicale “La Voce Grande di Venezia” giunge alla terza edizione.
Big Vocal Orchestra e Vocal Skyline sono riconosciuti come l’unica e la più longeva realtà artistica a essere inserita nel cartellone ufficiale del Teatro Stabile del Veneto ininterrottamente da 10 anni e celebrati nel programma ufficiale 2025-2026.